Basilica di Sant’Agata

  • Con la sua architettura romanico-gotica, questa candida chiesa è il principale luogo di culto della comunità.

    Da qui provengono importanti opere d’arte, oggi esposte nel Museo di Palazzo Corboli.

  • Storia

    La chiesa venne costruita a partire dall’XI secolo ed è citata per la prima volta nei documenti del 1029 e del 1040, quando aveva ereditato il ruolo della più antica pieve di Sant'Ippolito. Entrando al suo interno, sentirai l’aura del passato avvolgerti, soprattutto quando ti troverai davanti all'antico fonte battesimale, un prezioso testimone della vecchia pieve.

    Tra il XIII e il XIV secolo, la chiesa venne ampliata, con la costruzione in stile gotico di un’ampia navata. La chiesa divenne Collegiata nel 1542 e nominata Basilica nel 1991.

  • Architettura

    L'edificio, inquadrabile tra il romanico e il gotico, racchiude in sé l'eleganza di una fase di transizione, che unisce solidità e slancio verso l’alto. Le sue caratteristiche principali, ispirate alla tradizione monastica, si manifestano nella pianta a croce latina e nella maestosa cupola emisferica, che, rivestita esternamente da un tiburio ottagonale, s'innalza con solennità all’incrocio tra transetto e navata. 

    Sublime è lo spazio che si percepisce al di sotto della grande cupola, dove veglia sospeso il crocifisso ligneo quattrocentesco, ritenuto miracoloso, che ha dato origine alle feste del Settembre Ascianese, ancora celebrate con fervente entusiasmo da tutta la comunità.

    La facciata è un vero capolavoro, scandita da tre arcate ogivali cieche, ornate da conci dentati e capitelli scolpiti con motivi di fogliami, che raccontano la cura e l’attenzione ai dettagli di un’epoca lontana. Sopra gli spioventi del tetto, una cornice di archetti pensili a sesto acuto disegna un delicato ricamo di ombre, incorniciando il rosone centrale che cattura la luce del giorno.

  • Arte

    All'interno, alcuni frammenti di affreschi trecenteschi ci svelano l'antica ricchezza della decorazione parietale. Le figure angeliche e i santi che si intravedono nelle rappresentazioni dell'Assunzione evocano un passato luminoso, che fu poi aggiornato con nuove pitture nel Cinquecento. Tra queste, un lacerto raffigurante Cristo deposto, attribuito a Bartolomeo Neroni, detto il Riccio, spicca con la sua intensità drammatica, offrendoci un assaggio della maestria e della sensibilità artistica di quel tempo. 

    Lungo le pareti della navata, spiccano delle preziose mattonelle policrome raffiguranti la Via Crucis, datate 1790. Queste opere sono attribuite a Francesco Francini, uno dei maggiori vasai dell’epoca. Ogni mattonella racconta con colori vividi e dettagli intricati la passione di Cristo, trasformando il percorso all'interno della chiesa in un'esperienza di profonda riflessione e meraviglia artistica. Il lavoro di Francini, con la sua abilità nel plasmare la terracotta e nel darle vita attraverso l’uso sapiente del colore, rende queste opere un vero e proprio capolavoro dell’arte ceramica di Asciano.  

    Da questa chiesa provengono alcune opere di straordinario interesse storico-artistico, oggi custodite al Museo di Palazzo Corboli. Tra queste:

    • La Madonna col bambino di Segna di Bonaventura un capolavoro del primo Trecento che, in origine parte centrale di un polittico, cattura lo sguardo con l'intensa espressione della Vergine. La sua consapevolezza struggente del destino che attende suo figlio emana un’emozione palpabile, riflettendo l’abilità dell'artista, seguace e collaboratore di Duccio di Buoninsegna, nel trasmettere sentimenti profondi attraverso la pittura.
    • La quattrocentesca pala con la Madonna col Bambino e due angeli e Santi realizzata da Taddeo di Bartolo e Paolo di Giovanni Fei. La pala affascina con i suoi vivaci colori e la minuziosa decorazione delle vesti e delle passamanerie, in cui ogni dettaglio è reso con una precisione sorprendente. Tra tutti, il pellicano inciso sul collo di Maria rappresenta un elemento unico, carico di simbolismo e rarità.

    La Natività della Vergine di Sano di Pietro, un autentico capolavoro della pittura senese del Quattrocento, commissionata tra il 1437 e il 1439 per adornare un altare della chiesa. Quest’opera, con i suoi dettagli preziosi e la rappresentazione accurata della vita quotidiana dell’epoca, rimane avvolta in un’aura di mistero. Ogni particolare racconta una storia, offrendo un affascinante documento visivo di un tempo lontano, che continua a incantare e a interrogare chiunque la osservi.

  • Spiritualità, culto e tradizioni

    La Basilica è il principale luogo di culto di Asciano.

    La chiesa è frequentemente coinvolta in eventi culturali e celebrazioni tradizionali che animano la vita della comunità.

  • Dove siamo
    Piazza della Basilica 1 Asciano
  • Orario di apertura
    Tutti i giorni
  • Durata della visita
    30 minuti circa
  • Costo
    Gratuito

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