Chiesa di Sant’Agostino

  • La chiesa, edificata a partire dal XIII secolo, si affaccia sulla via principale che coincide con un tratto della storica via Lauretana, oggi Corso Matteotti. Alla sua destra, è possibile ammirare ciò che resta del vecchio convento agostiniano, attualmente adibito a residenze private.

    Da qui provengono importanti opere d’arte, oggi esposte nel Museo di Palazzo Corboli.

  • Storia

    Le origini di questo complesso risalgono al Medioevo, con documenti che ne attestano la presenza sin dal XIII secolo.  Nel 1332 furono ceduti, da Bacco del Priore, alcuni edifici per la realizzazione del convento, e nella metà del Quattrocento il complesso di S. Agostino potè contare sul patrocinio del ricco mercante senese Iacopo Scotti, che possedeva diritti su due cappelle all’interno della chiesa, e il cui stemma ricorre in controfacciata. Con le soppressioni napoleoniche S. Agostino passò ad uso privato, e fu acquistato dalla famiglia Vegni, i quali la donarono, nel 1857, alla Venerabile Confraternita di Misericordia e S. Chiodo

  • Architettura

    Questa grande chiesa, in passato intitolata a S. Michele, è caratterizzata da un'aula unica con copertura a doppio spiovente. La struttura, come possiamo vedere esternamente, nel fianco e nell’area dell’abside, era costruita in travertino; in epoca tardo medievale fu ampliata, e dotata di una nuova facciata in laterizi, come ci testimonia un mattone, vicino all’ingresso, che reca la data “1472”. L'ampliamento fu plausibilmente finanziato dal ricco mercante senese Iacopo Scotti, di cui oggi possiamo ammirare, all'interno della chiesa, la lastra tombale, realizzata da Urbano da Cortona.

    Il convento invece, posto sul lato destro della chiesa, era costituito da ambienti affacciati su una corte interna, con al centro un pozzo.

  • Arte

    All’interno della chiesa è possibile ammirare i bellissimi affreschi riscoperti dai recenti restauri, dove spiccano alcune figure di Santi (S. Caterina d'Alessandria, S. Andrea, S. Giovanni Battista, S. Antonio Abate e S. Sebastiano), e un sorprendente S. Cristoforo, affrescato vicino all’ingresso, che è raffigurato mentre attraversa le acque sorreggendo sulla sua spalla il Gesù Bambino. Tra i piedi del santo è dipinta anche una rara sirena bicaudata (dalla doppia coda). Gli stucchi invece sono di epoca seicentesca, mentre le finestre in tromp-l'oeil sono ottocentesche.

    Da questa chiesa, inoltre, provengono alcune delle più importanti opere oggi esposte al Museo di Palazzo Corboli tra cui:

    • Un crocifisso in legno intagliato, attribuito a Giovanni Pisano (Pisa, 1248 ca.-Siena, 1315 ca.), e datato al 1290 circa. Un tempo collocato nel pulpito ligneo della chiesa, esprime l’altissima qualità esecutiva del Maestro. E' caratterizzato da una linea spiccatamente gotica con una particolare torsione del corpo e una raffinata espressività del volto. L'opera penetra profondamente nell'animo con la sua rappresentazione commovente, in cui ogni dettaglio scolpito racconta una storia di struggimento e speranza.
    •  La pala d'altare di Matteo di Giovanni (Borgo San Sepolcro, 1425-1430 ca.-Siena, 1497 ca.), raffigurante la Madonna in trono col Bambino e i Santi Giacomo, Agostino, Bernardino e Margherita. Fu eseguita per il Mercante Iacopo Scotti, come dimostrano gli stemmi ancora visibili ai lati della pala. L’opera, maestosa, è ricca di dettagli raffinati, come l’attenzione nella resa delle stoffe e dei materiali. E’ comunemente nota col nome di “Madonna delle Grazie”, in quanto oggetto di forte devozione da parte della comunità.
    • La Croce “astile” (così chiamata perchè in origine era dotata di un’asta da impugnare per portarla in processione), attribuita recentemente a Francesco d’Antonio (realizzata poco prima della sua morte, agosto 1470) fu commissionata dal ricco mercante senese Iacopo Scotti. Realizzata in lamina di rame sbalzata e dorata, presentava in origine una statuetta di crocifisso al centro, un pellicano, S. Giovanni, la Vergine e S. Tommaso alle estremità. Sebbene sia stata danneggiata in passato, possiamo comunque ancora percepirne la raffinatezza dell’esecuzione, mano eccelsa di uno dei massimi artisti orafi dell’epoca.  
  • Spiritualità, culto e tradizioni

    La Chiesa di Sant'Agostino è, attualmente, aperta al culto. 

    La chiesa e la piazzetta adiacente sono frequentemente coinvolte in eventi culturali e celebrazioni tradizionali che animano la vita della comunità.

  • Orario
    Tutti i giorni, dalle 10:00 alle 20:00
  • Prezzo
    Gratuito
  • Durata della visita
    1 ora

Archivi

Nessun archivio da mostrare.

Categorie

  • Nessuna categoria