Gli antichi mulini
In epoca medievale, circa 12 mulini avvolgevano l'abitato di Asciano, facendo parte di un complesso sistema ingegneristico.
Un mondo d’Acqua
Le campagne intorno al borgo, fertili e generose, erano ideali per la coltivazione del grano, che cresceva rigoglioso grazie alla cura e all’operosità dei contadini locali. Ma non era solo la terra a rendere Asciano un luogo di prosperità; i suoi 12 mulini, disposti come un abbraccio attorno all’abitato, svolgevano un ruolo cruciale nella trasformazione del grano in farina.
Dai documenti antichi emerge l’immagine vivida dei mugnai di Asciano, instancabili nel loro lavoro. Dopo aver macinato il grano, portavano la farina al mercato che animava Piazza del Grano, allora conosciuta come Piazza di Mercatale, cuore pulsante del commercio locale, rinomato ben oltre i confini di Asciano.
La terrazza panoramica
Dalla terrazza panoramica si può ammirare il Mulino dei Preti, uno dei più antichi e affascinanti, affiancato dalla suggestiva cascata detta “della Lama”. Questo mulino, menzionato per la prima volta in una bolla papale di Alessandro III nel 1178, conserva ancora oggi alcune parti originali, come il “carcerario” con le sue pale in legno.
Ingegnosità idraulica
I mulini di Asciano formavano un complesso ingegnoso e ben organizzato, che sfruttava l'energia dell'acqua per svolgere alcune lavorazioni, in primis la macinatura del grano, e, in epoca medievale, anche la lavorazione dei metalli.
Camminando lungo i sentieri che costeggiano i corsi d’acqua, si possono ancora scorgere i resti delle gore e degli sbarramenti, costruiti con maestria per regolare il flusso dell'acqua e assicurare un funzionamento costante e preciso delle strutture.