Il Geosito Naturalistico dei Calanchi di Chiusure
Il Geosito Naturalistico dei Calanchi di Chiusure e Monte Oliveto Maggiore
Scoprire questo luogo così scenografico, dominato dai Calanchi, ti porterà ad ammirare l’infinita potenza e bellezza della Natura, lasciandoti senza fiato di fronte a tanta meraviglia!
Questo è un paesaggio che racconta una storia antica e profonda, dove le vicende dell'uomo si intrecciano con la forza della Natura!
Cosa sono i Calanchi
Il Geosito Naturalistico dei Calanchi di Chiusure e Monte Oliveto Maggiore è costituito da argille e sabbie di età Pliocenica (4 milioni di anni fa).
In questo ambiente straordinario, la Natura ha creato un intricato sistema di profondi fossi, alcuni che si estendono per decine di metri, ritirandosi sempre più verso monte, formando un reticolo idrologico affascinante e complesso.
Queste creste strette, affilate come lame di coltello, si alternano a forme più morbide sulle argille, dando vita ai tipici calanchi che si estendono fino a lambire l’abitato di Chiusure.
Chiusure eroica!
Salire sulla terrazza panoramica del borgo di Chiusure è un'esperienza che va oltre la semplice vista. È un incontro ravvicinato con la potenza della natura e la resilienza dell'uomo. Da qui, lo sguardo si perde tra le maestose formazioni dei calanchi, testimoniando la forza inarrestabile degli elementi. Eppure, mentre ammiri questa scena imponente, percepisci anche la fragilità dell’uomo, piccolo e vulnerabile di fronte a tanta potenza.
Gli abitanti di Chiusure conoscono bene questa realtà. Vivono su un territorio che sfida ogni giorno con la sua imponenza, arroccati con determinazione su queste terre impervie. La storia del borgo è una testimonianza di questa lotta: nel Quattrocento, l'antico castello medievale che dominava la zona crollò nelle balze, sconfitto dalla forza della Natura. Ma gli abitanti non si arresero. Con coraggio e determinazione, decisero di ricostruire il loro castello sul promontorio adiacente, dando vita al borgo che vediamo oggi.
Ogni angolo di Chiusure racconta questa storia di resistenza e adattamento, e la terrazza panoramica ne è il simbolo perfetto: un luogo dove la bellezza e la forza della Natura si incontrano con lo spirito indomito dell’uomo, in un dialogo senza tempo.
Lo "spavento" di Pio II
Da ricordare è la testimonianza di Papa Pio II, quando, nel settembre del 1462, si reca all'Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, e vede per la prima volta il paesaggio dei Calanchi: l'imponenza selvaggia di queste formazioni lo lascia senza fiato!. Nei suoi "Commentarii", il Papa descrive con parole vibranti l'impressione profonda che questi luoghi gli hanno lasciato: "...Se domandi qual è la forma del colle in cui risiede l'Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, osserva la foglia di un castagno. Rovinose scoscese rupi, profondissimi baratri (la cui vista incute ribrezzo ed orrore) ne impediscono da ogni parte l’accesso, meno un'angusta lingua di terra, sull'ingresso della quale sta a difesa una solida torre…”
Le parole di Pio II evocano una visione potente, dove la natura appare al tempo stesso maestosa e inaccessibile, un luogo che incute timore reverenziale. Sentire queste parole significa immergersi in un passato in cui l'uomo si confrontava quotidianamente con la forza indomabile della terra. Un paesaggio che non solo incanta, ma anche sfida e domina chiunque lo osservi!
Rispettiamo la Natura!
Uscire dai sentieri e provare vie nuove sui calanchi non solo non è da farsi: è decisamente pericoloso perché le pareti dei calanchi non sono stabili, il materiale si disgrega con facilità e le pendenze sono molto elevate, arrivando fino alla perpendicolarità.
Ammiriamo quindi questo Geosito dai punti panoramici che costellano l’area!