Il Palazzo del Podestà

  • In Piazza del Grano, opposto alla fontana quattrocentesca, il Palazzo del Podestà si staglia maestoso. Ricavato da una delle antiche torri che ancora oggi fanno parte della cinta fortificata del borgo, ha una facciata, imponente e austera, che è un vero e proprio libro di storia, narrato attraverso gli stemmi che adornano le sue pietre. Questi emblemi raccontano la storia dei podestà che, dal Quattrocento fino al XVII secolo, hanno governato queste terre, ognuno lasciando il proprio segno indelebile.

    Passeggiando sotto la facciata del palazzo, è impossibile non sentirsi trasportati indietro nel tempo, quando queste mura erano testimoni di decisioni cruciali e di vite intrecciate al destino della comunità. Ogni stemma sembra evocare un’epoca passata, richiamando alla memoria i volti e le vicende dei governanti che, nel corso dei secoli, hanno preso il timone del potere in questo antico borgo toscano.

  • Stemmi e memorie

    Ogni stemma incastonato sulla facciata del Palazzo del Podestà racconta una storia, come una narrazione visiva che si dipana lungo i secoli, rivelando gli uomini che hanno plasmato il destino di Asciano. Tra questi, spicca Vieri di Nanni, che nel 1471 lascia un segno indelebile:  fontana che adorna il centro della piazza. Due anni dopo, nel 1473, il Conte Mariano de Cacciaconti aggiunge il suo nome al coro di personalità illustri, imprimendo il suo retaggio nella storia della comunità.

  • Dal Palazzo al Teatro dei Ravvivati

    Con il trascorrere dei secoli, il Palazzo del Podestà subisce trasformazioni, adattandosi ai mutamenti del tempo. Una volta simbolo del potere politico, si trasforma nel palcoscenico del Teatro dei Ravvivati, un luogo di spettacoli e intrattenimento che ha animato la vita di Asciano fino al secolo scorso.

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