Fontana di Piazza del Grano
Un'accogliente piazza con la sua Quattrocentesca fontana: questo è il centro nevralgico dell'insediamento medievale di Asciano!
Piazza del Grano
Nel centro storico di Asciano, Piazza del Grano, un tempo denominata "Piazza di Mercatale", emerge come un palcoscenico ricco di storia, dove le antiche pietre narrano racconti tramandati attraverso i secoli e le memorie del passato si intrecciano con la vita contemporanea.
Qui, mercanti provenienti da ogni dove, percorrendo la Via Lauretana, hanno raggiunto questo luogo, e si sono susseguiti per scambiarsi merci locali o straniere, e novità!
La piazza era il cuore delle attività commerciali, dove avvenivano scambi e trattative, dove si affacciavano i palazzi di importanti famiglie mercantili. Intorno alla piazza si sviluppava l'area artigianale, dedicata principalmente alla produzione di ceramica, alla lavorazione delle pelli e del metallo. Appena fuori le mura si potevano trovare i laboriosi mulini, azionati dalla forza dell'acqua per macinare il grano e battere il ferro con i potenti magli idraulici.
La fontana Quattrocentesca
Questa candida fontana è opera dello scultore Antonio Ghini, che la realizzò negli anni '70 del XV secolo. Osservandola dall'alto, la vasca si rivela nella sua elegante forma a quadrilobo, una cornice tipica dell'arte gotica e rinascimentale, composta da quattro semicerchi disposti a croce, che richiamano l'immagine di un quadrifoglio. Al centro, la brocca maestosa cattura l'attenzione con quattro altorilievi di teste di leone sormontate da figure alate, simboli di potenza e spiritualità. I bassorilievi che decorano la brocca riproducono dei motivi vegetali, conferendo un senso di equilibrio e armonia.
Al di sotto, un elemento triangolare reca tre stemmi. E’ scolpito quello della famiglia di Vieri di Nanni, Podestà di Asciano, con i suoi tre spadini, e possiamo ammirare anche una delle prime rappresentazioni dello stemma civico di Asciano: una zampa di leone che stringe un'ascia. La fontana stessa è un'opera commissionata dalla Repubblica di Siena, rappresentata nel 1471 da Andrea Capacci, il Camerlengo, con stemma caratterizzato da una testa di cinghiale.
La brocca e l'elemento triangolare sono sostenuti da tre sculture raffiguranti granchi, che emergono appena sopra il livello dell'acqua della vasca, simboleggiando forse la tenacia e la protezione.
Altri simboli sono scolpiti sulla vasca: due braccia incrociate, forse emblema di concordia; due lingue strozzate tra bastoni ornati, con la scritta "maldire", un monito contro la maldicenza; una cornucopia, simbolo dell'abbondanza, e una chiocciola, che rappresenta la costanza. Uno dei dettagli più intriganti è forse il medaglione con la testa di una giovane donna, che alcuni studiosi identificano come Francesca Benassai, figlia di Bartolomeo Benassai, incaricato dalla Repubblica di Siena di sovrintendere alla costruzione della fontana.